L’Avamposto                                          

    (testo e musica Paolo Brancaleoni)

    Sono qui come un Giovanni Drogo
    nel temibile gioco
    di speculazioni e finte emozioni;
    e così, stanco sono arrivato
    in un tempo sbagliato,
    assopito, deriso, bistrattato.
    E c’è di più in questa bianca stanza
    patria dell’abbondanza dell’incoerenza
    e dell’indifferenza
    rimango qui solo e indifeso
    con Tv, giornali, riviste
    a prendermi per il didietro.
    Ci dobbiamo convertire tutti allo stare bene
    in questo deserto come in un mare aperto,
    ci troviamo al confine e non vogliamo ripartire
    da questo deserto come in un mare aperto.
    Oramai, non c’è più misura
    si colpisce la scuola e i bambini
    come fossero spazzatura
    e non so se si ha più paura
    della finta ignoranza, dell’indifferenza
    o della vera cultura;
    rimaniamo qui soli a guardare
    non abbiamo il diritto di protestare né di pensare
    ridiamo un po’ delle nostre miserie
    passiamo i giorni a rimettere in piedi sogni e macerie.
    Ci dobbiamo convertire tutti allo stare bene
    in questo deserto come in un mare aperto,
    ci troviamo al confine e dobbiamo ripartire
    da questo deserto come in un mare aperto.