Anche se sei sul binario giusto,
vieni travolto se resti fermo lì seduto.
Will Rogers
Il
viaggio è anche quello fatto per lavoro. Un po’ di anni
fa dovevo andare spesso a Roma e mi muovevo con il treno e con il tram
perché più facili e comodi da utilizzare e in più
mi permettevano di leggere e scrivere storie come questa:
Roma ore 15,00 stazione Termini.
“Autista scusi, potrebbe dirmi qual è la fermata per Piazzale
Mancini”.
“Signore guardi non si preoccupi, perché lì c’è
il capolinea e quindi non si può sbagliare”
“Ah grazie molto gentile sa, io non sono di Roma…”
“Ah e di dov’è?”
“Abito in un piccolo paese della Toscana”
“Scommetto che lì vi conoscete tutti ed è difficile
perdersi”
“E già, ma penso che anche per lei sia difficile perdersi
visto il tipo di lavoro che svolge”
“Ha ragione io sono il pilota del tram… e lei che cosa fa”
“Mmm…vediamo, io viaggio, faccio cose, vedo gente…”
“Ah ma allora fa il mio stesso lavoro”
“Non proprio…”
“Perché?”
“Perché lei è il pilota del tram ed io sono un semplice
passeggero che decide lui dove andare”
Il pilota rimane un attimo interdetto dalla risposta e poi riprende
con tono acceso
“Mi scusi ma lei mi sta portando in giro”
“No guardi se c’è qualcuno che mi sta portando in
giro è proprio lei… pilota!!!”
“Certo che sono io il pilota ma lei chi si crede di essere”
Allora si alza dal sedile un vecchio Signore dalla barba bianca che
così interviene:
“Scusate, non capisco perché vi state scaldando tanto,
entrambi avete scelto il tram
per viaggiare ed entrambi al capolinea dovrete arrivare”.
Seduto comodamente sulla rotaia parallela al tram, osservo la scenetta
e penso come sia il pilota che il passeggero siano ridicoli, schiavi
di un percorso già prestabilito e delle loro illusioni. Allora
penso, io sì che sono fortunato, io sì che sono libero
fino in fondo!!!”
Nel mentre soggiunge un tram nella mia direzione.