Edoardo De Angelis*

ALLA SCOPERTA DELLA QUALITA' NASCOSTA. É un disco di garbata contestazione questo di Paolo. L'anatema non é nelle sue corde, non ha voce forte per il vaffanculo, ma neanche lingua abituata a battere il tamburo. E mi piace pensarlo lì, nella sua torre di guardia del suo "Avamposto", armato di chitarra, musiche suadenti e parole sapienti a raccontarci la dolce storia di un popolo (quello italiano) che non vuole arrendersi a tutti i soprusi ed abusi subiti in questi ultimi tempi, perchè un artista è anche il portavoce di un malessere diffuso ed un amplificatori dei pochi valori rimasti. Una bella voce, gentile, chiara e non aggressiva, induce a un ascolto rilassato, sia che si parli di Giovanni Drogo e del Deserto dei Tartari come si fa nell'iniziale "Avamposto", sia che si scelga la satira leggera della ballata del travet in "La battaglia del Moscerino". Oppure col lieve samba che sfocia in tango di "Con i piedi nel fango". Tra le canzoni mi piace ricordare ancora la sudamericana"Sarebbe facile": "Ci ritroviamo tutti qua / come in quadro di Chagall / alla Madonna di Pompei / la grazie io le chederei / di moltiplicare il tempo / un lavoro stabile, un appartamento / svegliarsi con più sentimento / tenere il televisore spento / Ah, sarebbe faile / ah, potessi decidere". Un cantautore che preferisce suggerire che aggredire e aggredire, credo, non competerebbe nemmeno alla sua indole. Professore nell'intimo, cioè uno di quelli che ci crede, Paolo cerca di convincere e di avvincere, usando argomenti morbidi e suoni suadenti e ricorrendo spesso all'arma della poesia, non solo la sua. Bello avere a che fare con lavori del genere, curati nei dettagli, presentati bene, con canzoni limate e curate come deve fare un buon artigiano. Bello che le sacche di resistenza umana si allarghino e fioriscano in ogni punto d'Italia, dove c'è una chitarra, dove c'è un cuore, dove ci sono storie da cantare e voci che non vogliono saperne di fare il coro.
  Giorgio Maimone

Paolo Brancaleoni: il Cantascrittore. Il titolo di cantascrittore se lo porta dietro sin da quando ha mosso i primi passi nel mondo della musica. Il suo percorso artistico è infatti imbevuto tanto della passione per la letteratura, quanto quella per la musica, e non è casuale che le sue prime canzoni sbocciarono sull'onda dell'entusiasmo, dopo aver assistito ad un concerto di Bob Dylan quando aveva sedici anni. Da quel momento è un crescendo continuo di esperienze musicali e non che arricchiscono il suo bagaglio artistico e culturale, spaziando da collaborazioni con poeti e musicisti di notevole valore. Comincia così a prendere corpo l'idea che poesia, prosa e canzone possano vivere in un unico flusso emozionale fatto di suggestioni, suoni, parole e colori, e il suo debutto artistico arriva con Memorie di Fine Millennio, sin da subito lo segnala come una promessa del cantautorato italiano. A tre anni dall'ottimo secondo libro/cd, “In Viaggio”, dove ci sono collaborazioni con poeti di caratura mondiale come Gary Snyder e Mario Luzi, Paolo nel 2010 è tornato con un nuovo progetto artistico, “L'Avamposto” che ha rappresentato un punto di arrivo importantissimo per il cantautore umbro. Rispetto al precedente lavoro, la formula è rimasta invariata, ovvero un disco più un libro, che si completano e compendiano a vicenda, una scelta sorprendentemente riuscita in un epoca in cui mp3 ed e-book sembrano ormai vicini a prendere il sopravvento sulla scia di una modernità a tutti i costi, una modernità che ci sta diventando nemica. E proprio contro questo nemico forte ed invisibile, pronto a colpire l'animo di ognuno di noi, privandoci della libertà, del diritto, dell'amore e della stessa vita, si erge la roccaforte de L'Avamposto, uno spazio dal quale osservare da lontano e prepararsi alla difesa, ma allo stesso tempo godendo della sua pace e dalla sua serenità, uno spazio che ci proteggerà dall'ignoranza. Ci sono brani molto intensi nei quali Brancaleoni riesce a far emergere tutta la forza della sua poesia, lascio a voi il gusto ed il piacere di scoprirli.
  Salvatore Esposito

Paolo Brancaleoni è un cantascrittore, perché in lui convivono armonicamente due anime, quella dello scrittore e quella del compositore ed interprete delle proprie canzoni. Infatti i suoi non sono semplici Cd, ma Libri/Cd. Il suo ultimo lavoro è “L’avamposto”: un libretto corredato da un Cd. Nel Cd dieci tracce di cantautorato, nel libretto i dieci testi, una descrizione sulla genesi di ogni brano (significato, origine del titolo, riflessioni) e una prefazione di Edoardo De Angelis, cantautore e produttore italiano. Un avamposto è (come scrive Paolo nel libretto) una “postazione avanzata” (per non rimanere nelle retrovie), per “vigilare le mosse del nemico” (per capire bene chi si ha di fronte), per “proteggere un’unità più arretrata” (per proteggere figli, persone deboli e i pochi valori rimasti). Questo “L’avamposto”, come ogni buon avamposto che si rispetti, si insinua sottopelle per fortificarci il cuore. Un avamposto dell’anima che in dieci tappe tocca la linea di confine fra cuore e mente. La sensibilità di Brancaleoni è lampante, e risuona tra le onde del mare e tra le pagine del libro, anche a Cd fermo. Meraviglioso.
  Ilario Pisanu

L'Avamposto è uno spazio mite e soleggiato, acustico e fresco, dove ogni speranza si traduce in suono e ogni attimo ci regala una dolce promessa, quella di difenderci dall'incoerenza e dall'ignoranza di questa vita che spesso ci colpisce quando non siamo pronti ad affrontarla. L'avamposto è un attico di riflessioni, un tetto di belle premesse e un camino caldo dove custodire il cuore. Paolo Brancaleoni, cantascrittore, presenta le sue canzoni attraverso un libro simpatico e utile che si ispira in parte al “Deserto dei tartari” di Dino Buzzati ed in parte alla dura e cruda attualità attraverso una scrittura feroce e immediata, attenta e graffiante. Il disco suona bene e i suoni sono ben dosati, messi assieme con gusto e professionalità. Acustiche, slide, pedal steel, fortezze filosofiche e mistiche, mappe da tracciare e capire con gli occhi e masticare con i denti; un suono denso, pregno di stili e movenze demodè e improvvisazioni lunari ed incontaminate che per imporsi non ha bisogno della voce alta e del frastuono metropolitano. In questo mondo finestra Paolo Brancaleoni è una bella lente di ingrandimento, che dal vicolo cieco si sposta nelle praterie più nascoste della nostra coscienza illuminandoci i punti più oscuri, riscaldandoli e aiutandoci a capire meglio cosa è la semplicità, il cuore pulito e l'animo nobile. Paolo Brancaleoni è un cantascrittore degno di ripulire questo mare inquinato di parole brutte e gesti cattivi.
  Patrizio Maria

L’editrice Zona – attenta come di consueto al mondo della canzone d’autore italiana – propone l’opera, insieme musicale e letteraria, di Paolo Brancaleoni, umbro di Gubbio, sociologo, cantautore e viaggiatore appassionato. Nelle parole dell’autore, il viaggio – che è esplorazione di luoghi lontani, ma anche di tratti brevi come la linea di un tram – è occasione continua per intingere la penna nell’inchiostro scuro della memoria e ridare luce al ricordo di una lettura, di un verso, o di immagini quotidiane. Lo stesso sentire poetico permea i racconti del libro che accompagna il cd e tutti i percorsi musicali, sui quali traccia una pennellata decisiva Michele Rosati, chitarrista, qui nella duplice veste di arrangiatore ed esecutore...
  Alessia Pistolini

"Cala il sipario sulla II edizione di "Life in Gubbio" condotta da Paolo Bonolis ed ideata dagli autori Filippo Mauceri e Michele Afferrante dove sono stati dati diversi riconoscimenti legati al "Senso della vita": Luciano Ligabue per la musica, Antonio Albanese per lo spettacolo, Oliviero Toscani per la creatività, Fabrizio De Andrè per la poesia, a ritirare il premio sarà Dori Ghezzi. Nella manifestazione ha trovato spazio il cantautore eugubino Paolo Brancaleoni, la cui attività sta riscontrando sempre maggiori successi…”
  Giampiero Bedini

“L’eterna lotta tra la modernità e la tradizione, e l’alternarsi dell’amore vissuto con il sogno desiderato, sperato e inseguito, scivolano leggeri sulle note poetiche e di raro estro artistico del giovane cantautore Paolo Brancaleoni…”
  Nicola Bossi

“In Viaggio” è l’album del cantascrittore Paolo Brancaleoni, un “artigiano” di antalgic-fonìa che unguenta malesseri, sturbi e paranoie dello ”stare fermi sui propri passi”. Dentro questo album c’è tutto l’occorrente per accamparsi per un pò nelle capitali pulsanti del cuore , una rinfrescante road-map che a suo modo rinverdisce certi fasti del cantautorato soft, meditabondo e sognante italiano senza mai cadere, o quasi, in tentazioni ricalcanti, ma che ne riprendono il filo pendulo per poi ricamarci tessiture di pregio, di poetiche volatili self-made. Paolo Brancaleoni , questo tour-man dei sentimenti nomadi, di terra, di aria, di sensi sommessi e passioni, crea incastri felici come antidoto credibile contro la banalità, e il risultato è questo album non solo bello ma pieno d’anima.
  Massimo Sannella

“Vita e universo fioriscono dalla musica di Paolo Brancaleoni con una semplicità che ci viene restituita attraverso le sonorità armoniose dei suoi brani e la poetica dei suoi versi…”
  Giovanni Bartoli

“E' stato presentato nel medioevale castello di Piobbico il cd “Memorie di fine millennio” del cantautore eugubino Paolo Brancaleoni.
Padrino della manifestazione il cantautore Edoardo De Angelis produttore dei primi due album di Francesco De Gregori…”.
Daniele Morini

“A Pratale recital di poesie dal titolo “Poesie Selvatiche” del poeta giapponese Nanao Sakaki e del suo collega americano Gary Lawless con l’accompagnamento musicale di Paolo Brancaleoni…”
Daniele Morini

“Per gli amanti della musica d'autore, il mini-tour estivo di Paolo Brancaleoni è sicuramente uno di quegli eventi da non perdere. Capita raramente di ascoltare un artista che fa della semplicità e della poesia le sue armi vincenti in un'estate dove le radio impazzano di "sole, cuore, amore", di ballabili sud-americani... Niente effetti speciali, solo torce di cera, percussioni, basso, fisarmonica e chitarra e una voce dai toni profondi che intona canzoni di fine millennio che hanno il sapore di un buon vino d'annata e l'odore di vecchi cappotti dai quali non ci vorremmo più staccare...”
Daniele Morini

Quando la musica di qualità dà vita a momenti davvero interessanti di intrattenimento. E' successo ieri sera al Teatro Comunale con la performance di Paolo Brancaleoni & Tajo Verticale. Un percorso dove, musica e poesia, sogno e realtà, amori e satira si sono fuse insieme riportando alla luce pensieri reconditi e canzoni immortali come quelle di Fabrizio De Andrè...

Ecco un giovane cantautore italiano (e dico cantautore perché il richiamo alla canzone d’autore italiana di qualità, e in particolare a Fabrizio De Andrè è evidente in tutti i suoi brani) con una forte individualità spirituale aliena da compromessi rivolti alla ricerca del facile successo e messa al servizio della comunità…”
  Giampiero Cara

Racconta storie di vita vissuta, amori e satira. Le ambientazioni sono molto soft e l’album si lascia ascoltare con estrema facilità. Mi risulta piuttosto difficile ingabbiarlo in un solo genere musicale, perché i brani vivono di vita propria partendo da spunti diversi, raccontano l’intimità di questo ragazzo che di diritto entra nella nuova generazione dei cantautori italiani…
  Fabio Grimaldi

“Si tratta di un cd denso di poesia e musica che non si colloca in un genere preciso, ma spazia dai ritmi brasiliani alla musica indiana passando per il rock progressivo fino ad arrivare all’elettronica di www.amorevirtuale.it che vuol preannunciare quella che sarà la musica del futuro…”
  Roberto Barbacci

“Personaggio schivo che non ama molto parlare di sè e preferisce farlo attraverso le canzoni che compone con raro estro artistico…ha voluto donare agli amanti della musica d’autore dieci perle del suo lungo e denso repertorio…”.
  Filippo Uccellani

"Tutto è piu semplice di quanto si pensi, e nello stesso tempo piu complicato di quanto non sia possibile comprendere".
Con questa frase di Goethe (riportata sulla prima pagina del libretto del CD), Paolo Brancaleoni giovane cantautore eugubino, vuole descrivere l'apparente semplicità delle sue canzoni. Effettivamente dietro una musicalità quasi da "filastrocca", Brancaleoni ha diversi argomenti stimolanti di cui parlare... e il titolo scelto per il CD è eloquente.
  Mattia Scarpa

Finalmente un disco che, senza pretese "finto-sperimentalistiche" , si rifà alla più sentita e risentita tradizione melodica italiana, ma che forse ci pone davanti un "menestrello dei sentimenti", un cantastorie amaro, allegro, triste, gioioso all'occorrenza che proprio nella semplicità e nell'incisività delle sue "narrazioni" ripone il proprio asso nella manica. Brancaleoni traspone le sue idee, i suoi dubbi, le sue "Memorie", in un disco che scorre via lasciandomi un forte alone di allegria e leggerezza... "Memorie di fine millennio" non risulta però, come si potrebbe pensare, un disco "anacronistico" o d'estrema presunzione: è solo un disco che funziona. Insomma, un "lavoretto" niente male, che è entrato ed uscito dal mio lettore diverse volte, riportandomi alla mente tante e tante sonorità: dalle più scontate alle più inaspettate come gli ingegnosi passaggi jazz del "Festival dei ranocchi". Se sfornerà un altro "dischetto" come questo non passerà inosservato, in futuro.
  Simone "Strammer" Cosimi

DISTORSIONI ...è un susseguirsi di pensieri ed emozioni e non è un lavoro pretenzioso, tiene anzi i pieni ben saldi negli eterogenei riferimenti, danzando tra le tradizioni della canzone italiana e le sonorità più recenti, affini ad esempio a Max Gazzè. I tre disadorni affreschi - Una matita, Poeta solitario (rispettivamente di Madre Teresa e dell'amico poeta Umberto Ajò) ed Oliver Stone - costituiscono ulteriore conferma dell'umiltà e del talento del cantautore umbro. Ma è nell'esilarante invettiva di Festival dei ranocchi ("ranocchi canterini, che scrivono canzoni nel nome dei quattrini", altri "riuniti al municipio, difendono la poltrona dietro l'ombra di un partito"), così semplice ed orecchiabile eppure così vera, e soprattutto nella catarsi dell'introduttiva Acqua che si toccano i vertici compositivi. Un'immersione, quest'ultima, nella sofferenza, per lasciarsi traghettare verso altri lidi che "chi beve Coca-Cola" difficilmente riuscirà a raggiungere, la ricerca del proprio essere nell'elemento puro per eccellenza.
Nel "dolore della vita", che, è vero, "un po' ci piace e un po' ci fa male".
Se ne esce rinfrescati.
  Giancarlo Riviezzi

Macchè Anche quest'anno l'Antella ha ospitato la III Edizione della Rassegna "Facciamo Canzone" evento musicale organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli che si propone come vetrina della canzone d'Autore che presta particolare attenzione alla componente testo. Quest'anno la figura ispiratrice della manifestazione è stata Fabrizio De Andrè e uno degli ospiti di riguardo è stato Mario Castelnuovo personaggio un pò schivo ma dotato di un grande fascino soprattutto per i bellissimi testi. L'altro evento a sorpresa è stao il giovane cantautore Paolo Brancaleoni che oltre a fare una tesi su Fabrizio De Andrè lo ricorda moltissimo sia per il modo di cantare che per i testi.
Due serate all'insegna della buona musica italiana d'autore senza particolari effetti nè speciali nè fracassoni, solo strumenti suonati con la consapevolezza di continuare a portare avanti un discorso prima di tutto didattico e educativo.
  Giancarlo Riviezzi

“Martedì 12 agosto, a Costacciaro, la poesia è scesa in piazza con la manifestazione "Musica sotto le stelle e poeti in Piazza". La manifestazione ha registrato una notevole partecipazione di pubblico, riscuotendo largo favore e ampi consensi. Le circa 150 persone intervenute, fra le quali vi erano villeggianti e turisti non si sono letteralmente "scollate" dalle sedie per tutta l'ora e mezza di spettacolo, dimostrando, con scroscianti applausi, il loro gradimento. Pienamente azzeccata la formula, consistita nell'alternare la musica dal vivo alle poesie e di far leggere le poesie a giovani studenti universitari con l'accompagnamento musicale. Davvero superba è stata la performance di Paolo Brancaleoni, che ha musicalmente trasposto brani di poeti di livello internazionale, nazionale e locale, come Ungaretti, Luzi, Umberto Ajò, Efrem Bartoletti. Davvero splendido il brano ispirato alla lirica del poeta di Costacciaro Bartoletti "Escursione lunare", che prefigurava, già dai primi decenni del '900, la conquista umana della luna. Di pari livello sono stai anche i tre musicisti Arnaldo Ridolfi, a violino e fisarmonica, Matteo Leoni alle tastiere, e Michele Rosati, alla chitarra acustica. Brancaleoni ha magistralmente interpretato anche canzoni di autori italiani, come "Giugno '73" di Fabrizio De Andrè...
Euro Puletti