Escursione lunare
    Musica Paolo Brancaleoni Testo rielaborazione di una poesia di Efrem Bartoletti

    Dunque si va signori miei si parte
    non sol diretti al planetario Marte
    o della celestiale Venere bella
    alla calda amore fulgida stella

    ma se buona ci assiste la fortuna
    arriveremo al mondo della luna

    Si partirà senza viaggiare in treno
    né occorrerà l’automobile nemmeno
    poiché sentieri mancano i binari
    nei misteriosi abissi planetari

    Un comodo apparecchio fusolare
    che chiameremo bolide lunare
    sarà con forza atomica spedito
    verso le astrali vie dell’infinito

    spedito con prospetto di ritorno
    in questo nostro natural soggiorno

    Signori miei credetemi se è vero
    fosse d’Ariosto il fertile pensiero
    che nella luna andranno o son spariti
    tutti i cervelli degli uomini impazziti

    Insomma è tutta un’ibrida genia
    affetta ormai da atomica pazzia