L'Avamposto

In questa canzone mi sono ispirato al libro di Dino Buzzati “Il deserto dei tartari” dove viene descritta la vita/non vita di Giovanni Drogo, dal suo arrivo alla Fortezza Bastiani fino alla sua morte. La Fortezza è un avamposto al confine con un deserto, in passato teatro di rovinose incursioni da parte dei tartari; sperduta, sulla sommità di una montagna, retta da regole ferree, microcosmo minacciosamente affascinante che “strega” i suoi abitanti impedendo loro di abbandonarla. I militari vivono nella speranza, che diviene ragione pura del loro vivere,  di veder sopraggiungere i tartari, combatterli e diventare degli eroi. Il tempo passa, prima in modo impercettibile e poi sempre più rapido ma inesorabile, senza che dei tartari ci sia nessuna traccia. Questo libro mi ha affascinato perché è una bellissima metafora della vita, la grande attesa di un grande evento che possa dare un senso al nostro vivere insoddisfacente, alla nostra immobilità, alla nostra solitudine. Giovanni Drogo di questo se ne rende conto solo in punto di morte quando ormai la vita gli è sfuggita di mano e non può più nemmeno coronare il suo sogno di combattere da eroe i tartari, che finalmente sono arrivati. Minato da una grave malattia è costretto a lasciare la Fortezza e a morire in un’anonima locanda di città, lontano dai suoi affetti più cari. Anche noi prima o poi ci troveremo a dover fare i conti con la nostra esistenza e speriamo di non avere  i rimpianti di Giovanni Drogo e di essere fieri della vita che abbiamo vissuto. Qualcuno ci vuole convincere ad essere ottimisti, anche in periodi di grande crisi, anche in pieno deserto, ma dobbiamo noi stessi avere il coraggio di ripartire e rimpossessarci della nostra vita...