Il tema del
viaggio, la poetica del confine: quanto di più pericoloso per un
viandante della parola e della musica che decida di affrontarli. Confronti,
paralleli, paragoni si nascondono ad ogni transito, i passi falsi della
retorica possono attendere dietro ad ogni svolta. Ma chi, come il sottoscritto,
ha la fortuna di conoscere Paolo Brancaleoni, sa che il suo carattere
possiede una tale ricchezza di coraggio, costanza, coerenza, curiosità,
da fare di lui un viaggiatore nato. Gli sono sufficienti un paio di agili
scarpe ed un piccolo zaino, leggero quanto il suo contenuto: il diamante
della semplicità. Anni fa mi innamorai di una sua canzone, “Acqua”,
un manifesto, una bandiera della semplicità. Lo ritrovo a questo
appuntamento, importante per i traguardi della sua scrittura, e per chi
saprà trovare il giusto modo per calarsi, con la stessa disponibile
semplicità dell’autore, nell’ ascolto tranquillo delle
sue nuove canzoni, e si inoltrerà nella lettura delle parole che
le accompagnano.
Il viaggio non ha fine e, senza posa, si inoltra nella foresta dei nostri
sentimenti scalando le montagne dell’indifferenza, dell’intolleranza,
che dobbiamo superare per poter abbracciare i sentimenti degli “altri”,
che incontriamo e che ci accompagnano, a lungo o solo per un po’.
Questo Paolo lo sa bene e sa pure che la linea è retta, ma piega
al di là del visibile orizzonte, e, da un’altra parte del
mondo, torna sui suoi passi, diretta al punto di partenza. Ma quando vi
giungerà, nulla sarà più come prima, tutto sarà
cambiato, e il cammino riprenderà insieme ai compagni di viaggio
con i piedi attaccati alla Realtà e le mani protese verso il Sogno.
Edoardo De Angelis
Edoardo De
Angelis